"Matrimonio per tutti", commento e riflessioni al comunicato stampa trasmesso da Conferenza Cantonale dei Genitori e co-firmatari

Vanetti PietroVanetti Pietro
Presidente AGNA

No a Matrimonio per tutti

AGNA, commento e riflessioni al comunicato stampa trasmesso da Conferenza Cantonale dei Genitori e co-firmatari

commento in rosso = osservazioni di AGNA

COMUNICATO STAMPA Vezia, 9 luglio 2021

"Matrimonio per tutti”: un passo indispensabile per includere famiglie, genitori e giovani nella società, senza ulteriori discriminazioni civili.

Puntualizzazione importante per interpretare correttamente la posizione di AGNA. Le modifiche del Codice civile suggerite dal “Matrimonio per tutti” in votazione, è un cambiamento a favore di cittadine e cittadini “omosessuali”, non per gli “eterosessuali”. Anzi per gli eterosessuali maschi con l’introduzione del diritto alla procreazione artificiale per le sole coppie lesbiche le cose peggiorano, perché nel nuovo testo si cancella la figura e il ruolo del padre! L’iniziativa ritiene una discriminazione nei confronti degli omosessuali non avere il diritto al matrimonio. Questa è una affermazione fallace. Una recente sentenza della corte europea dei diritti dell’uomo ha infatti statuito che riservare il matrimonio alle sole coppie etero non lo è, confermando quanto scritto nel Messaggio concernente la grande revisione del 1999 della Costituzione federale, a pagina 145: Conformemente a un'interpretazione storica dell'articolo 54 Cost. e alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, il diritto al matrimonio garantisce l'unione tra una donna e un uomo. Il diritto al matrimonio così garantito non si estende all'unione fra transessuali né alle unioni tra omosessuali. Anche l'articolo 12 della CEDU riconosce a ogni uomo e donna il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, a condizione che si tratti di una relazione tra due persone di sesso diverso. L'istituzione del matrimonio aveva sempre per oggetto le coppie tradizionali. Nello stato attuale l'estensione a qualsiasi altra forma di vita in comune snaturerebbe tale istituzione L’iniziativa prevede anche il diritto alla procreazione artificiale ma per le sole coppie lesbiche. E qui sì che la discriminazione è evidente, perché il diritto vigente (art 8 cpv3 Costituzione) dice che: Uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l’uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l’istruzione e il lavoro In merito alla procreazione artificiale, perché mai è etico che le lesbiche possano fruire delle innovazioni della scienza, mentre se invece una donna, adulta, consenziente si presta alla gestazione di un bambino accogliendo un ovulo maschile di una coppia gay non lo è? Il desiderio dei gay di avere figli propri che cosa è? quantité negligable?

Gli enti firmatari invitano a sostenere le modifiche del Codice civile per un “Matrimonio per tutti” sottoposte a votazione popolare il prossimo 26 settembre, perché garantiscono la medesima tutela giuridica a tutte le coppie che si vogliono unire in matrimonio, a prescindere dall’orientamento sessuale, e ai loro figli. La famiglia è una componente fondamentale della società, la parità dei diritti per le coppie di genitori che la compongono contribuisce al suo benessere ed offre maggiori tutele.

La famiglia è già tutelata dall’art 8 cpv3 della costituzione in vigore

In molti paesi europei tutti possono accedere al matrimonio civile e le coppie di donne possono ricorrere alla medicina riproduttiva.

Approvando il “Matrimonio per tutti” anche in Svizzera si eliminano dal diritto molte discriminazioni basate sull’orientamento sessuale, accogliendo coppie di uomini o di donne nell’istituto del matrimonio civile, ed estendendo alle future coppie di donne unite in matrimonio civile la possibilità di ricorrere alla medicina riproduttiva, già oggi accessibile alle donne sposate con un uomo.

Strano modo di interpretare l’abolizione delle discriminazioni. Alle coppie lesbiche si concede il diritto di ricorrere alla procreazione artificiale, alle coppie gay no! Perché mai è etico che le lesbiche possano fruire delle innovazioni della scienza, mentre se invece una donna, adulta, consenziente si presta alla gestazione di un ovulo fecondato dallo sperma maschile di un componente di coppia gay non lo è? Il desiderio di avere figli propri che cosa è? Un diritto per le lesbiche e un capriccio insostenibile per i gay? Forse qui è bene ribadire che nessuno possiede il diritto al bambino; al contrario, vi sono i diritti del bambino sui quali ritorniamo più avanti

Cittadini, genitori, figli e giovani, verranno finalmente meglio tutelati e inclusi nella società.

I cittadini, genitori, che seguono le regole in vigore, sono già tutelati, e anche i loro figli e giovani lo sono. Non sono invece tutelati i cittadini, genitori, che non rispettano le regole, ma i loro figli sì! Non sono tutelati i cittadini che egoisticamente forzano le regole civili e naturali pur di diventare genitori!

Il 18 dicembre 2020, dopo un iter parlamentare di sette anni, le Camere federali hanno approvato il “Matrimonio per tutti”: una serie di modifiche legislative che eliminano dal diritto civile molte discriminazioni basate sull’orientamento sessuale dei cittadini, accogliendo coppie di uomini o di donne nell’istituto del matrimonio civile, estendendo alle future coppie di donne unite in matrimonio la possibilità di ricorrere alla medicina riproduttiva, già oggi accessibile alle donne sposate con un uomo. Le modifiche approvate rispondono positivamente ai bisogni di ogni coppia di poter accedere ai diritti e ai doveri dell’istituto del matrimonio civile, e al bisogno di tutti i bambini di veder riconosciuti alla nascita entrambi i genitori.

Essere per il progresso non vuol dire accettare tutto quello che la scienza consente. Al proposito, pertinente e illuminante un’osservazione di Papa Joseph Ratzinger secondo la quale il progressismo bioetico solo apparentemente (a parole) è volto a promuovere istanze umanistiche, mentre in realtà procede ormai alla loro progressiva e radicale rimozione. Nel nome dell’individualismo totale i progressisti bioetici, scoperte le inesauribili opportunità offerte pure sul piano biologico dall’innovazione tecnico-scientifica, reputano ormai del tutto datata, se non reazionaria, ogni remora volta a trattenerli nei confini dell’umanesimo e a non farli sconfinare nel nichilismo. Si affidano perciò interamente alla tecnica (quindi all’ingegneria bioetica) proprio perché da essi ritenuta la conquista storica finalmente in grado di soddisfare ogni nostro pur minimo desiderio, per quanto esclusivamente narcisistico ed egoistico.

Il “Matrimonio per tutti” è un cambiamento a favore di cittadine e cittadini, occupati diffusamente in tutte le professioni e in tutti i ruoli sociali, istituzionali e politici, che amplia le tutele delle famiglie e dei minori. Tuttavia, contro le modifiche è stato opposto un referendum, sul quale voteremo il prossimo 26 settembre, che rifiuta la proposta di estendere il matrimonio civile a coppie di uomini o di donne, e che ritiene pericoloso che un bimbo cresca con la madre biologica e la sua compagna (famiglia omogenitoriale). Gli enti firmatari, d’accordo con le modifiche di legge approvate dal legislatore federale, si esprimono a favore dell’eliminazione della disparità di trattamento basata sull’orientamento sessuale e portano all’attenzione pubblica le seguenti domande e riflessioni, con lo scopo di contribuire al dibattito e al confronto civile, in vista della votazione sul “Matrimonio per tutti”.

MATRIMONIO - GENITORI - BAMBINI e DIRITTO DI FILIAZIONE ALLA NASCITA

  • Il matrimonio civile ha conseguenze dirette per gli sposi, che di fronte allo Stato assumono diritti e doveri reciproci. Il “Matrimonio per tutti” consente a coppie di uomini o di donne di sposarsi di fronte allo Stato. Quale interesse pubblico o privato lederebbe il matrimonio civile tra due uomini o due donne?

Attualmente la nostra Costituzione disciplina il diritto al matrimonio con la seguente motivazione: La garanzia del diritto al matrimonio comporta una garanzia individuale, direttamente deducibile in giudizio, che protegge la libertà di sposarsi delle nubili e dei celibi. Il diritto di fondare una famiglia comporta quello d'avere ed educare figli, nonché quello di adottarne, entro i limiti delle condizioni fissate dalla legislazione nazionale. Tale diritto, nel quadro di questa disposizione, spetta unicamente alle persone coniugate. (Messaggio concernente la revisione della Costituzione federale a pagina 145) Il diritto vigente, quindi, comporta anche la possibilità per di entrambi i coniugi di avere figli. Ma lo stesso diritto vigente dice anche che: Uomo e donna hanno uguali diritti. La legge ne assicura l’uguaglianza, di diritto e di fatto, in particolare per quanto concerne la famiglia, l’istruzione e il lavoro (art 8 cpv3 Costituzione) Il “Matrimonio per tutti” in votazione, riconosce il diritto di avere figli (…in modo artificiale…) alle sole coppie lesbiche. La discriminazione nei confronti degli uomini è evidente, e non merita tutela!

  • Da molti anni e in molti paesi 1le famiglie di genitori dello stesso sesso sono incluse dalla società e dal diritto, coesistendo con tutte le altre forme di famiglia (famiglie monoparentali, famiglie ricostituite e famiglie affidatarie). Anche in Svizzera le famiglie omogenitoriali (famiglie Arcobaleno) sono già una realtà consolidata. Le istituzioni e la comunità scientifica confermano che i figli delle famiglie omogenitoriali non sono svantaggiati rispetto ai figli delle altre forme di famiglia.

Anzitutto l’affermazione che i figli delle famiglie omogenitoriali non sono svantaggiati rispetto ai figli delle altre forme di famiglia se non falsa, è perlomeno opinabile. Scienziati hanno esaminato oltre 200 studi sullo sviluppo di bambini che crescono con coppie dello stesso sesso. La conclusione è che, nonostante altre fonti sostengano il contrario, allo stato attuale non vi sono evidenze a favore della tesi che la crescita di un minore all’interno di nuclei genitoriali omosessuali non sia caratterizzata da difficoltà emergenti nel corso dello sviluppo. Resta ad oggi confermato che il maggior benessere psicofisico deriva dal contributo di entrambe le figure genitoriali (paterna e materna) nella complementarità dei ruoli. https://irp-cdn.multiscreensite.com/7dec9866/docs/1.3298065..pdf

Alla luce di queste evidenze, perché gli iniziativisti (presumo errore redazionale involontario) i referendisti sostengono che sia svantaggioso per un bimbo crescere con la madre biologica e la sua compagna? Quali pericoli potrebbe mai correre rispetto ad avere una famiglia con due genitori di sesso diverso?

Perché a scienza è unanime nel ritenere che la presenza dei genitori svolge un ruolo basilare nello sviluppo psicosociale. Fonda l’identità della persona e promuove la costruzione dei legami. La coppia è portatrice di cura, protezione e affetto (funzione materna) e, allo stesso tempo, di giustizia ed equità (funzione paterna). Il loro connubio permette una cura responsabile. Il bisogno di avere una madre e un padre – Ontologismi (wordpress.com) Perché anche i bambini hanno diritti, La Convenzione delle Nazioni Unite protegge e riconosce i bambini come persone a pieno titolo, con obiettivi e volontà propri, e richiede che l'interesse superiore del bambino sia una considerazione primaria in tutte le decisioni che li riguardano.

Questo significa appunto che il bambino è anche riconosciuto come persona giuridica dalla nascita Quindi, premesso che non è un “capriccio” che la natura per procreare un individuo richiede un ovulo (femminile) e uno spermatozoo (maschile). E che non è un “capriccio” della natura il fatto che le femmine e i maschi svolgono un ruolo importante, diverso ma complementare nell’accudimento e nella crescita della loro prole; la prima manifestazione di rispetto della loro personalità da parte degli adulti e dello Stato, è quindi garantirgli una crescita in condizioni/premesse “normali” Per “normali” si intende essere accompagnati nella crescita e nell’educazione da genitori (o persone di riferimento) di entrambi i sessi, maschile e femminile. L'iniziativa "matrimonio per tutti", che comprende la donazione di sperma per le sole coppie lesbiche, invece porta alla legittimazione dell'assenza del padre. Questo costituisce una grave violazione dei diritti fondamentali dei bambini, che può creare loro problemi di identità. La legittimazione dell’assenza del padre avrà anche un effetto collaterale da non sottovalutare. Nel caso di una separazione conflittuale tra genitori eterosessuali, è più facile per una madre affermare l'inutilità del padre e cancellarlo dalla vita dei loro figli. Assicurare, come propone l’iniziativa, solo il diritto di conoscere la propria paternità al compimento del 18°mo anno, non tutela il bene del bambino!

  • La figura del donatore di sperma (padre biologico) non ha diritti verso il figlio della madre biologica e di suo marito, e non esercita alcun ruolo genitoriale ed affettivo verso il bambino. La figura del padre viene evocata dagli iniziativisti (presumo errore redazionale involontario) i referendisti contro l’estensione della medicina riproduttiva alle coppie di donne.
    Perché la medicina riproduttiva deve restare accessibile ad una donna sposata con un uomo mentre - a mente dei referendisti - dev’essere negata a una donna unita in matrimonio civile con la propria compagna?

Semplicemente perché, una donna sposata con un uomo anche se ricorre alla procreazione artificiale, non lede il diritto del nascituro di essere accudito e cresciuto con premesse “normali”.

  • Oggi, un bambino nato in Svizzera grazie alla medicina riproduttiva da una coppia composta dalla madre biologica e da suo marito, vede riconosciuti entrambi i genitori sin dalla nascita (filiazione alla nascita di entrambi i genitori). Tuttavia, il bambino nato in una coppia di donne che ricorre alla medicina riproduttiva (al momento per loro accessibile in molti paesi europei) vede riconosciuta come genitore la mamma non biologica solamente alla conclusione di un lungo e complesso procedimento di adozione svolto di fronte alle autorità. In questo periodo il bambino resta esposto a tutti i rischi dell'assenza giuridica di un secondo genitore. Si pensi ad esempio alle conseguenze per il bambino in caso di morte della madre biologica o del genitore in corso di adozione, o in caso di separazione dei genitori. È giusto discriminare i bambini dalla nascita a causa dell'orientamento sessuale dei genitori, non garantendo loro pari diritti e tutele?

No che non è giusto! Ma la soluzione non sta nel permettere alle coppie lesbiche di far nascere il proprio figlio facendo ricorso alla procreazione artificiale, per poi negargli il diritto (sancito tra l’altro dalla Carta dei diritti del fanciullo dell’ONU sottoscritta anche dalla Svizzera) di fruire dell’influenza del gene maschile durante la sua crescita psico fisica!

FAMIGLIA - GENITORI - FIGLI

  • Con quali parole un genitore può spiegare al proprio figlio o figlia, a prescindere dalla propria situazione famigliare e al proprio orientamento sessuale, che se crescendo si scoprirà attratto da pari del suo stesso sesso, non potrà sposarsi?
  • Come spiegare ai propri figli che potranno determinare il loro futuro, aspirando a qualunque forma di studio, di professione o carica pubblica, e qualunque responsabilità nella società o nelle istituzioni, ma che se vivranno in Svizzera dovranno confrontarsi con discriminazioni civili, con un confine invisibile che li esclude dal ruolo e dalla responsabilità di genitore?
  • Come può un genitore guardare con fiducia al futuro del proprio figlio o figlia, se proprio sul fronte dei diritti civili, sa che potrà dover affrontare limitazioni e discriminazioni fondamentali per la sua piena realizzazione sociale, basate sul suo orientamento sessuale?
  • Quanti e quali problemi e difficoltà devono affrontare fanciulli e ragazze crescendo in una società che, a priori, preclude loro la via del matrimonio e della famiglia, giudicandoli potenzialmente inadeguati sulla base del loro orientamento sessuale?

Prevenire e/o evitare tutte queste domande, che effettivamente potrebbero essere poste da tutti i figli di tutti i genitori, proteggere i diritti dei bambini senza negare a nessuno di diventare genitori ma in modo che il benessere dei bambini abbia la precedenza sull'egoismo degli adulti, per AGNA è possibile, ad esempio, modificando nel Codice civile svizzero, nel capitolo C “Inizio e fine della personalità”, l’articolo Art. 31 che dice: 1- La personalità inizia con la vita dopo il completamento della nascita e termina con la morte. 2- Prima della nascita, il bambino ha legalmente il diritto di nascere vivo. aggiungendo un nuovo capoverso del seguente tono: 3- Per proteggere il normale sviluppo del neonato, è necessario assicurare relazioni con genitori di entrambi i sessi. In assenza di uno dei genitori, il genitore presente deve nominare una persona di riferimento del sesso opposto suo che lo accompagni nell'esercizio della autorità parentale sul neonato. L’autorità parentale, di che cosa si tratta? Per svilupparsi armoniosamente il bambino ha bisogno di mantenere, nella misura del possibile, legami stretti con entrambi i genitori (padre e madre). Nell’interesse dei figli l’autorità parentale congiunta deve perciò divenire la regola, anche in caso di genitori divorziati o non coniugati. L’autorità parentale potrà essere attribuita a un solo genitore unicamente se la salvaguardia degli interessi del figlio lo impone. Al centro vi è il bene del bambino. ( Art 296 e seguenti CCS in vigore dal 1 gennaio 2014) Quindi se il legislatore ha stabilito che il “dovere” dell’autorità parentale, essenziale per il bene dei minori, può e deve essere esercitato anche da genitori (padre e madre) separati nonostante i loro conflitti, per rispetto al diritto di ogni cittadino (adulto o neonato) di non essere discriminato, AGNA ritiene più che giusto assicurare a tutti i figli quanto proposto sopra, anche alle coppie lesbiche o gay perché al centro vi è il bene del bambino.

  • Le discriminazioni civili sono il retaggio, ma anche il risultato, della morale e della capacità di un tessuto sociale di accettare ed includere gli altri. In una democrazia dove istituzioni, scuola in primis, famiglie, associazioni e mondo dello sport si impegnano a favore dell’inclusione e contro la discriminazione, non sarebbe del tutto incoerente rifiutare la proposta del Consiglio federale e delle Camere federali di eliminare le gravi discriminazioni individuate nel Codice civile durante i lavori degli ultimi 7 anni?

L’incoerenza sta nell’aver inserito nell’iniziativa che originariamente chiedeva giustamente di permettere a tutti di fruire di tutti i diritti, riconoscimenti e aiuti solidali voluti e costituiti dalla nostra comunità indiscriminatamente dal loro orientamento sessuale, anche il diritto alla filiazione per le coppie lesbiche. La filiazione non è un diritto stabilito dall’uomo, è la conseguenza di una predisposizione biologica ben precisa (ci vuole un gene femminile e uno maschile) e che ha una importanza e un’influenza tutt’altro che marginale non solo nella nascita, anche nella crescita psico-fisica dell’individuo. E qui è bene chiarire un punto importante anche se scomodo: Essere gay o lesbiche non è una scelta, ma una predisposizione biologica. Infatti, ci sarebbe una sorta di "gene omosessuale" situato in un'area dell'ipotalamo che determina direttamente l'orientamento sessuale di uomini e donne. Da qui la loro incapacità di coesistere con il sesso opposto. Con queste premesse è quasi impossibile per le coppie dello stesso sesso, garantire un accompagnamento "normale" ai bambini. AGNA per quanto esposto sopra, ritiene che prima di concedere agli adulti il diritto di accedere incondizionatamente alla procreazione con metodi “artificiali” occorre tutelare il “naturale” diritto dei minori ad essere accompagnati nella loro crescita da una madre e un padre AGNA invita quindi tutti a bocciare l’iniziativa Nr 13.468 “Matrimonio civile per tutti” così come presentata. Si potrà così riprendere il tema, dopo aver chiarito come garantire ai neonati di coppie omosessuali, la presenza di persone di riferimento di entrambi i generi. Le coppie omosessuali dovranno attendere ancora qualche anno per veder riconosciuti i loro diritti civili, è vero, ma il rispetto dei diritti dei minori ci sembra prioritario

IN CONCLUSIONE - Gli enti firmatari ritengono che le modifiche del Codice civile per un “Matrimonio per tutti” già approvate dalle Camere federali rispondano positivamente:

  • ai bisogni di unione, di famiglia e di genitorialità di una parte della società che merita di essere accolta e riconosciuta dallo Stato con pari diritti e tutele, a prescindere dall’orientamento sessuale;
  • agli interessi della comunità genitoriale affinché tutti i figli, della propria e delle altre famiglie, siano accolti e accettati nella loro interezza, senza discriminazioni fondamentali;
  • al bisogno dei bambini di essere tutelati avendo riconosciuti entrambi i genitori sin dalla nascita, anche quando sono due donne;
  • ai bisogni di fanciulle e giovani, che oltre a crescere amati ed accuditi in famiglia e a scuola, devono essere accettati e rispettati con pari dignità e completo riconoscimento del loro potenziale sociale, senza ulteriori e gravi discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.

IN CONCLUSIONE - AGNA per quanto esposto nelle sue osservazioni , ritiene che prima di concedere agli adulti il diritto di accedere incondizionatamente alla procreazione con metodi “artificiali” occorre tutelare il “naturale” diritto dei minori ad essere accompagnati nella loro crescita da una madre e un padre. AGNA invita quindi tutti a bocciare l’iniziativa Nr 13.468 “Matrimonio civile per tutti” così come presentata. Si potrà così riprendere il tema, dopo aver chiarito come garantire ai neonati di coppie omosessuali, la presenza di persone di riferimento di entrambi i generi. Le coppie omosessuali dovranno attendere ancora qualche anno per veder riconosciuti i loro diritti civili, è vero, ma il rispetto dei diritti dei minori ci sembra prioritario