

di Palma Grano La Regione - 18.03.2022 Il 19 marzo non è solo un giorno per celebrare il ruolo del padre, ma dovrebbe essere soprattutto un’opportunità per riflettere sulle condizioni delle figure maschili paterne. Un ruolo che, allo stesso modo di quello delle mamme, è mutato ed evolve coi cambiamenti della società. Soprattutto gli anni Sessanta e Settanta sono stati cruciali per rivedere il ruolo dei padri all’interno dei nuovi modelli di familiari che stavano nascendo. E al quale si guarda sempre con crescente interesse, nuove richieste e aspettative (a volte) disattese. Se in Paesi come Italia, Svizzera e Belgio la ricorrenza coincide con quella di San Giuseppe, in altre nazioni la Festa del Papà cade la terza domenica di giugno. In Francia, per esempio, che già nel 1952 fu svincolata da ogni riferimento con la religione.
Punto dolente di questa brutta storia è l’autorità regionale di protezione (Arp), chiamata a vigilare sulla bambina e il suo rapporto col padre. Se ne sono succedute due. Nessuno ha approfondito le infinite lamentele della madre Mara (lei sì che era nel giusto!) che, più e più volte, ha segnalato quei comportamenti inappropriati dell’ex compagno, come smantellare la camera da letto di Luna, come dormire nello stesso letto con la figlia durante i diritti di visita (entrambi nudi come è emerso a processo), come le lamentele della piccola su strani giochi col padre, come gli scatti di ira dell'uomo. “Le diverse sospensioni dei diritti di visita hanno destabilizzato mia figlia. L’Arp non ha creduto alle mie segnalazioni, accusandomi di essere una manipolatrice, cedendo invece alle pressioni del mio ex che insisteva per vedere Luna. Ora lui è stato condannato”, precisa la madre.