Stiamo organizzando le prossime date e i luoghi degli incontri orientativi sulla separazione collaborativa!

Progetti per il 2023

Prendendo spunto dalla campagna di sensibilizzazione “Basta lacrime” abbiamo in cantiere per l’inizio di marzo un pomeriggio di studio il cui obiettivo è l’introduzione, con il vostro aiuto e il più rapidamente possibile, di tutte le buone pratiche possibili senza modifiche legislative per la gestione delle separazioni e divorzi da parte delle Autorità, dei patrocinatori, dei servizi di appoggio.

Buone pratiche che sono, ad esempio:

Adozione immediata del Modello Cochem in attesa dell’implementazione della revisione delle ARP.
Questo modello si prefigge tre obiettivi: intervento tempestivo (il primo appuntamento avviene in 14 giorni, così da evitare il ping-pong di lettere contenenti accuse reciproche e vedere il conflitto incancrenirsi); scambio con tutti gli operatori interessati e procedure di mediazione per ritenere i genitori responsabili e stabilire una genitorialità paritaria.

Gli studi pilota intrapresi in diversi Cantoni (es. Vallese[1], Basilea Città) hanno dato dei buoni risultati: sgravio di lavoro per le autorità e risparmio di costi, sia per la collettività che per le parti.

Anche in Ticino l’introduzione di questo modello potrebbe portare enormi benefici.

Un aspetto fondamentale che nulla osta all’implementazione immediata del modello “Cochem” è che esso non necessita di nessuna modifica legislativa, per cui non bisogna attendere l’attuazione delle nuove Preture di protezione.

Esso inoltre non ha nessun impatto finanziario, ritenuto che non necessita di nuove infrastrutture, se non una formazione degli addetti ai lavori (ritenuta altresì la presenza di centri di mediazione sul nostro territorio).

La promozione della mediazione, se del caso anche ordinata.

Le esperienze in paesi esteri (Canada, Australia) dimostrano che, quando i genitori non riescono ad accordarsi, ad esempio, sul luogo di residenza del figlio, o sulle relazioni personali del figlio con entrambi, il giudice o l’autorità di protezione ordina una mediazione, con risultati molto positivi.
Anche il Tribunale Federale sostiene la mediazione ordinata tant’è che, in alcune sue sentenze che fanno giurisprudenza, riconosce la competenza alle Autorità di protezione di imporre la mediazione, perché:

  1. La mediazione stimola i genitori coinvolti ad essere gli attori dell’accordo nell’interesse dei figli.
  2. La mediazione permette di ristabilire la comunicazione tra i genitori.
  3. La mediazione è efficace.
  4. La mediazione è meno costosa per lo Stato e la comunità
  5. L’esperienza in altri paesi (Australia-Canada) confermano la utilità e l’efficacia dell’imposizione della mediazione

La promozione della custodia alternata o come preferiamo definirlo noi “affido condiviso”

La custodia alternata, o affido condiviso, è un modello di cura dei figli in cui i genitori vivono separati, ma hanno entrambi la custodia del figlio e se ne prendono cura secondo un calendario prestabilito.

È fondamentale che la prole possa beneficiare, in modo paritario, della cura e educazione da parte di entrambi i genitori.  Il   diritto alla bigenitorialità deve prevalere sui diritti individuali dei genitori.

La quinta conferenza internazionale sulla genitorialità condivisa, organizzata a Vancouver il 5-6 Dicembre 2020 dall'International Council on Shared Parenting  (ICSP)[2] e dalla University of British Columbia School of Social Work, che ha riunito studiosi e operatori familiari provenienti da due ambiti di pratica, la genitorialità condivisa e la violenza familiare, sotto il tema "Intersection of Shared Parenting and Family Violence" ho concluso con la seguente dichiarazione:
Si è convenuto che la genitorialità condivisa può essere preventiva della prima violenza familiare nella transizione della separazione familiare. La genitorialità condivisa è una soluzione ottimale e nell'interesse della maggior parte dei bambini e delle famiglie, e siamo a favore di una presunzione legale confutabile di genitorialità condivisa come fondamento del diritto di famiglia, ma dovrebbe essere applicata una presunzione confutabile contro la genitorialità condivisa nei casi di violenza familiare. La sicurezza dei genitori e dei figli dovrebbe essere una preoccupazione prioritaria in queste situazioni.

Dal 2017 il nuovo diritto di famiglia attribuisce all’autorità competente in caso di divorzio o di separazione il dovere di esaminare, su richiesta di un genitore o del figlio e nell’ottica del benessere del figlio, la possibilità della custodia alternata.
Ma i dati statistici indicano che solo nel 15/20% delle separazioni è stata stabilita ufficialmente, nonostante altri dati (lo studio pubblicato dalla COFF citato sopra) indicano che il 56% dei genitori separati,

de facto hanno organizzato la nuova realtà familiare in modo multilocale.

La corretta quantificazione dei rispettivi oneri di mantenimento

Dal 2017 sono in vigore i nuovi articoli 276 e seguenti del Codice civile che disciplinano l’onere di mantenimento,

Art. 276, titolo marginale, cpv. 1 e 2

  1. Il mantenimento consiste nella cura, nell’educazione e in prestazioni pecuniarie.
  2. I genitori provvedono in comune, ciascuno nella misura delle sue forze, al debito mantenimento del figlio e assumono in particolare le spese di cura, di educazione, di formazione e delle misure prese a sua tutela.

Art. 285

  1. Il contributo di mantenimento deve essere commisurato ai bisogni del figlio, alla situazione sociale e alle possibilità dei genitori; si tiene inoltre conto della sostanza e dei redditi del figlio.
  2. Il contributo di mantenimento serve anche a garantire la cura del figlio da parte dei genitori o di terzi.
  3. Il contributo è pagato anticipatamente. Il giudice fissa le scadenze del pagamento.

Allo scopo di quantificare correttamente i rispettivi oneri, AGNA sta elaborando la versione in italiano del MU@K, il progetto studiato dal ing. Hanspeter Küpfer per considerare sia la custodia sia per il mantenimento e consiste in un supporto informatico che può essere messo a disposizione delle preture per il calcolo degli alimenti in caso di divorzio o separazione che rispecchi meglio le possibilità dei genitori.

Ma non solo, questo programma è anche un valido strumento a disposizione del lavoro di mediazione. MU@K permette infatti di accompagnare i genitori all’interno del conflitto della separazione, nella maggiore comprensione dei bisogni economici reciproci.

Un programma ambizioso, certo, ma dovuto ai nostri figli.

È un loro diritto crescere accompagnati dai loro genitori, in una società ed uno Stato che li supporti adeguatamente, e nostro dovere assicurare loro queste premesse.

E siamo anche convinti che assieme ce la possiamo fare.

Vi invitiamo quindi a riservare la data di mercoledì 8 marzo 2023 quando avrà luogo il pomeriggio di studio il cui obiettivo è l’introduzione, con il vostro aiuto e il più rapidamente possibile, di tutte le buone pratiche possibili senza modifiche legislative per la gestione delle separazioni e divorzi da parte delle Autorità, dei patrocinatori, dei servizi di appoggio.

 

[1] https://www.crop.ch/images/ajcp/pdf/2_Presentation_pilote_de_Cochem.pdf

https://www.famille-vs.ch/fr/plateforme-cantonale-valaisanne-pour-la-famille/consensus-parental-lors-de-separation-547/

[2] https://vancouver2020.org/

Presentazione MU@K

 

Links utili

Il progetto di introduzione del modello Cochem in Vallese è stasto studiato a fondo, ecco le slides della presentazione dei risultati. LINK

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